N° 1 L'Avatar impotente? (Una nuova serie di messaggi)

 

di Robert Priddy - rpriddy@online.no

Sito web: http://home.no.net/anir/Sai/

Data: 13 luglio 2002

 

Ci sono due approcci alla domanda:"Sai Baba esercita la sua volontà su tutti gli eventi che si svolgono nell'ashram, o ci sono delle persone che possono fare delle cose riguardo alle quali egli è impotente?" Alla prima parte di questa domanda sembra che molti residenti rispondano di si, specialmente i meno colti. Molti funzionari dell'ashram parlano come se Sai Baba avesse il controllo totale attraverso le sue direttive e interventi. Il Prof. Kasturi ha espresso questa opinione in molti dei suoi scritti. Applicato allo scenario degli omicidi, Sai Baba diventa completamente responsabile degli avvenimenti che hanno avuto luogo all'interno della giurisdizione, poichè egli è il "Divino Direttore" e l'assoluto "Re/Dio" che regna nell'ashram.

V.K.Narasimhan non aveva dubbi, comunque, che Sai Baba sia impotente nel controllare gli eventi, anche quelli all'interno dell'ashram, anche nel suo appartamento. Questa è una parte della motivazione per cui Narasimhan rimase con Baba malgrado i suoi molti dubbi. Un esempio illustra l'impotenza di Sai Baba: prima delle celebrazioni del 70esimo compleanno, Narasimhan aveva suggerito a Sai Baba che invitare il Presidente Indiano non era necessario e che solo avrebbe causato problemi con l'organizzazione della sicurezza da parte dei "Berretti Neri", e che avrebbe creato attese e ritardi stancanti per i devoti. Sai Baba rispose che non poteva fare nulla poichè il presidente stesso aveva deciso di fare visita. Inoltre, Baba aveva detto a Narasimhan che "una cosa che non posso fare è di costringere le persone a fare il bene". Questa è la ragione per cui Narasimhan non lasciò Baba quando l'esecuzione dei quattro devoti fu organizzata dal fratello più giovane di Sai Baba! Narasimhan ebbe l'impressione che Baba non riuscisse neppure ad influenzare suo fratello più giovane!

Questo punto di vista può assolvere Sai Baba dalla responsabilità come complice nell'omicidio, essendo incapace di controllare le azioni dell'ashram o dei membri del Central Trust, così come suo fratello Janaki Ramiah, e di aver ordinato alla polizia di sparare a sangue freddo i quattro intrusi non armati ed intrappolati.