Morte di un devoto a Puttaparthi

 

di Jose Santiago

Data: 10 settembre 2002

Tratto da http://www.saiguru.net/english/articles/57death.htm

La morte di Marcos Santamaria, quasi due anni fa, avrebbe potuto essere evitata se il Piccolo Ospedale nell'ashram di Puttaparthi, così come il Super Specialty Hospital avessero attrezzature mediche adatte. Senza contare il fatto che sembra che Sai Baba gli abbia dato il consiglio sbagliato. Ecco la storia:

Marcos Santamaria era del Venezuela. Era stato presidente della Sathya Sai Organization lì ed in seguito egli aveva occupato una carica più elevata a livello internazionale in America Latina. Aveva spostato la sua residenza a Miami, Florida, negli USA a causa di una situazione economica e politica turbolenta nel suo paese.

Mr. Santamaria era sposato ed aveva due bambini. Durante una udienza di gruppo con altre persone del Venezuela, Sai Baba chiese a Marcos se gli sarebbe piaciuto avere un altro bambino. Egli rispose di no, ma sua moglie Maria Elena disse di si e Sai Baba chiamò Marcos "pigro". Sai Baba aggiunse che c'era uno spirito molto speciale che aspettava di reincarnarsi in una famiglia spirituale. La coppia ebbe un altro figlio nel 1993 e lo chiamarono Marcos Sai.

Marcos era considerato come "viziato" da Baba, a causa del gran numero di udienze che aveva avuto e gli anelli e gli altri gioielli che riceveva. Alla fine non doveva nemmeno stare in fila per avere qualcosa nell'ashram poichè aveva raggiunto lo status di VIP. Per un uomo di 32 anni e considerando il tempo in cui era stato un devoto, sembrava un insolito progresso all'interno dell'organizzazione.

Nondimeno un tragico destino lo attendeva nel futuro prossimo. Aveva sofferto di epatite C da quando era molto giovane. Aveva subito una operazione e svolgeva controlli regolari. per un certo periodo Sai Baba lo aveva consigliato di smettere di prendere medicine e di interrompere i controlli, anche se Marcos teneva il suo disturbo sotto controllo. "Mi prenderò io cura di te" diceva Baba. Marcos seguì il suo consiglio. Non fu molto dopo che Marcos cominciò a peggiorare progressivamente. Il suo volto mostrava i segni della morte imminente.

Nel suo ultimo viaggio all'ashram, mentre era seduto sulla veranda (un luogo privilegiato solo per i VIP), Sai Baba camminò fino da Marcos e gli disse:" Tra pochi giorni, sarai con me" Marcos aveva detto ad un funzionario della Sathya Sai Organization dall'Argentina, di nome Rivas, che era un suo intimo amico, che sentiva che stava morendo. Da quel momento smise di telefonare a sua moglie.

Il 22 novembre 2000, pochi giorni prima del compleanno di Sai Baba, Marcos cominciò a mostrare segni di emoraggia sottocutanea nelle vene varicose attorno al collo ed aveva urgente bisogno di cure mediche. Egli non poteva andare direttamente al Super Specialty Hospital perchè la burocrazia nell'ashram richiede che si debba prima andare in quello che viene chiamato Piccolo Ospedale nell'ashram, qui egli fu informato che non potevano fare nulla per lui poichè non avevano un endoscopio e neanche ce lo avevano al Super Specialty Hospital. Essi gli consigliarono di andare all'ospedale di Bangalore che è a tre ore di distanza da Puttaparthi. Egli scoprì anche che non c'erano ambulanze nell'ospedale, quindi il suo compatriota Argenis Orozco, che all'epoca era Coordinatore Nazionale in Venezuela, noleggiò un taxi e lo accompagnò. L'unica terapia che ricevette in ospedale  fu un siero.

Sulla strada per Bangalore Marcos sembrava tranquillo ed anche speranzoso di potercela fare. Comunque egli entrò in coma prima di arrivare in ospedale. Sfortunatamente il suo fegato era talmente deteriorato che egli spirò il giorno successivo senza neanche riprendere conoscenza. Sua moglie ed i suoi due figli più vecchi, un ragazzo di 15 anni e una ragazza di 18 anni arrivarono da Miami. Ci fu una impressionante cerimonia Vedica con la famiglia e gli amici per la sua cremazione. Michael Goldstein era tra i presenti.

Il giorno successivo Sai Baba chiamò la famiglia per una udienza, materializzò un anello per il figlio maggiore, il cui nome è Estefano e gli disse che avrebbe avuto cura di loro e che adesso Estefano doveva essere il capo della famiglia.

Non ci volle molto prima che ogni tipo di commento cominciasse a farsi sentire in tutto l'ashram su quanto fortunato fosse stato Marcos a venire a morire in India, come egli fosse stato liberato, ecc. Io arrivai in India all'inizio di dicembre e si potevano ancora sentire gli stessi commenti. : Sentii solo una devoto che diceva:"Che contraddizione, essere coccolato da Baba e poi morire in queste circostanze". Comunque sembrava che lei stessa non prestasse molta attenzione a quello che stava dicendo.

Una cosa degna di nota è l'irresponsabilità di questi ospedali che non hanno attrezzature adeguate per le emergenze e neanche una ambulanza. In migliaia arrivano a Puttaparthi annualmente da tutto il mondo. Molte sono persone anziane ed alcuni non sono in buone condizioni di salute. Dal momento che adesso è evidente che Sai Baba non è onnipotente, come lui dice di essere, nè può garantire la salute ai suoi devoti, come sostiene, allora gli ospedali e specialmente il Super Specialty Hospital a Puttaparthi, che si vantano di aver fatto interventi a cuore aperto, trapianti ecc. dovrebbero essere meglio equipaggiati per gestire ogni tipo di emergenza. Coloro che si recano a Puttaparthi e non sono in buone condizioni di salute, dovrebbero prendere le necessarie precauzioni perchè le loro vite potrebbero essere davvero in pericolo.

Josè Santiago dal Venezuela