Lettera di rammarico al New York Times

 

di Barry Pittard

Data del documento: domenica 8 dicembre 2002

Data: 9 dicembre 2002

 

Spettabili Esecutivi Anziani del New York Times

(Capo Editor, per favore mandi una copia anche a Keith Bradsher; eBarry Bearak, NYT Asia Bureau Chief)

Oltre ad altro materiale relativo a Sathya Sai Baba, che il vostro giornalista Keith Bradsher ha lodato in modo totalmente acritico nel suo articolo sul NYT del 1 dicembre 2002, allego l'articolo di oggi (8 dicembre 2002) dello studioso australiano Brian Steel, dal titolo "18 miti fondamentali riguardo al guru Sathya Sai Baba". A voi e al vostro staff per le ricerche, raccomando le varie fonti a cui egli si riferisce, ed anche di leggere l'opinione di Mr. Steel.

Precedentemente, per due anni, sono stato lettore di inglese presso il college di Sathya Sai Baba a Whitefield, Bangalore, Karnataka, India meridionale, e adesso sono un coordinatore ufficiale nello sforzo di dimostrare i fatti insoluti riguardo a Sai Baba. Sono lieto di organizzare, su una base comprensibilmente confidenziale, dei contatti tra il NYT e quelle vittime, o le loro famiglie preparate a condividere le loro esperienze una volta rassicurate sul fatto di avere un ascoltatore sensibile e professionale. Vorrei anche che voi parlaste con alcuni esperti altamente qualificati sull'abuso sessuale che hanno una precisa conoscenza dei casi.

Vorrei che voi mi contattaste, così da trovare insieme la strada migliore. Per quello che vedo, il NYT ha semplicemente inserito la storia (sia pure di un giornalista vincitore di premi del calibro di Keith Bradsher) che voi, incomprensibilmente non avete controllato.

Questa è una grossa ingiustizia per le molte vittime e le loro famiglie, ed i loro sostenitori in tutto il mondo, delle molestie sessuali che Sai Baba ha inflitto a ragazzi e giovani uomini. Non vengono neanche considerate le accuse per altri gravi crimini, come la complicità in una serie di omicidi  nel 1993 a Puttaparthi, Andra Pradesh, India meridionale, dove Sathya Sai Baba ha il suo ashram principale, il più famoso in India.

Che voi ammettiate l'errore oppure no, mi aspetto che il NYT faccia qualche passo per ascoltare le voci dei dissidenti. Tra queste non ci sono solo le vittime, ma molti, da vari paesi inclusi gli Stati Uniti, che nel passato hanno occupato ruoli chiave nell'Organizzazione di Sai Baba, e che, dopo intense indagini di prima mano nelle accuse, si sono dimessi dall'Organizzazione a causa dei loro principi etici e morali.

Se per un momento aveste fatto una ricerca sul nome di Sathya Sai Baba, avreste scoperto che l'UNESCO ha avuto serie preoccupazioni sia riguardo alle accuse di abuso sessuale e sull'insoddisfacente organizzazione da parte dello staff di Sai Baba nella conferenza a cui l'UNESCO doveva prendere parte, e da cui si è ritirato, insieme alla Flinders University, Australia:

http://www.saiguru.net/english/sai_org/11unescoconf.htm

Avreste scoperto che il Dipartimento di Stato americano ha emesso un avviso ufficiale per i turisti americani che si recano a visitare l'Andra Pradesh nel Sud dell'India, indicando Sai Baba in tutti i modi tranne che per il nome:

http://travel.state.gov/india.html

Avreste trovato la preoccupazione espressa dal Parlamento Britannico riguardo ai suoi giovani cittadini che potrebbero visitare Sai Baba. Ecco la rassicurazione del Primo Ministro Tony Blair al Membro del Parlamento Tony Colman:

www.saiguru.net/english/news/ukwarns.htm

Avreste letto i tre articoli di Dominic Kennedy ed il suo team nel London Times:

www.saiguru.net/english/media/010827sexguru.htm

www.saiguru.net/english/media/010827soughtpeace.htm

www.saiguru.net/english/media/010827threedie.htm

Avreste trovato gli articoli del Vancouver Sun www.saiguru.net/english/media/010227vancouver.htm, di un cittadino di Ottawa www.saiguru.net/english/media/011219ottawa.htm, una storia in prima pagina su India Today www.saiguru.net/english/media/001204india.htm, una storia nel Daily Telegraph (Regno Unito) http://www.saiguru.net/english/media/001028divine.htm .

Avreste visto che,come Mick Brown del Daily Telegraph, Michelle Goldberg di Salon.com hanno percorso grandi distanze per compiere delle ricerche nella storia, lui negli Stati Uniti, lei in India. http://dir.salon.com/people/feature/2001/07/25/baba/index.html

Per non menzionare una grossa quantità di altre testimonianze. Avreste anche scoperto la Petizione dei JuST (Giusti Cercatori della Verità), nella quale così tanti ex devoti, la cui integrità non è mai stata, in tutti questi anni, riconosciuta dai devoti di Sai Baba, anche se davamo voce a sincero dissenso e compassionevole preoccupazione per le accuse di ragazzi e giovani uomini, e a molte altre tragiche vicende:

http://www.PetitionOnline.com/saibaba/petition.html

Allo stesso modo, Keith Bradsher ed il NYT non avevano precedenti conoscenze dell'altrettanto elogiativo articolo su Sathya Sai Baba comparso nell'International Herald Tribune il 3 dicembre. Che coincidenza! Eppure mi sembra strano che entrambi i giornali abbiano collaborato con la macchina della propaganda di Puttaparthi, che è entrata in azione per controllare il danno delle innumerevoli dimissioni dalla Sathya Sai Baba Organisation, e gli sforzi per smascherarlo da parte di molti ex devoti su molti siti web, e sui maggiori media al mondo, come il Times di Londra, il Daily Telegraph e radio e televisioni come la BBC, la televisione australiana, la televisione danese www.saiguru.net/english/media/013002seduced.htm e TV Azul in Argentina www.saiguru.net/english/news/010819azultv.htm

Gli ex seguaci dissidenti di Sathya Sai Baba provengono da una grande varietà di ambienti sociali, culturali e intellettuali. Alcuni sono stati ferventi devoti anche per 30 anni (nel mio caso 25). Ognuna delle nostre vaste comunità può garantire che siamo responsabili cittadini.

L'azione del NYT potrebbe oscurare l'integrità stessa con uno straordinario fallimento nel verificare la buona fede della più controversa figura religiosa dell'india, che ha pubblicamente accusato i dissidenti, dicendo che sono dei Giuda che sono stati corrotti per parlare contro di lui, che sono dei "corvi rapaci", ecc. Non è edificante che il primo ministro indiano, A.B. Vajpayee (insieme ad altri importanti devoti indiani) pubblicamente adori Sai Baba, chiamandolo Bhagavan (Dio) .

Sono già passati dei giorni dalla pubblicazione dell'articolo di Bradsher, e dalla nostra rapida risposta nel mandarvi una considerevole documentazione da paesi in tutto il mondo. Già molti ex devoti di Sathya Sai Baba mi stanno scrivendo, dicendo "il NYT rimane in silenzio". C'è tristezza e cinismo in questo.

Io e molti altri abbiamo fatto del nostro meglio per mettervi sull'avviso. Eppure voi non avete risposto. Adesso vi chiedo di rispondere a questa e-mail, ed anche di agire pubblicamente in maniera responsabile.

Cordialmente,

Barry Pittard, Australia.