Lettera a Jegathesan (Malaysia), un leader mondiale Sai

 

Inserito da: Barry Pittard, Australia, 11 marzo 2003

E-mail: bpittard@beachaccess.com.au

Inviato a: www.exbaba.com

Riferimento: La mia e-mail a Jegathesan, Martedì, 1 aprile 2003 6:54 AM

 

Improvvisamente, alla vigilia del giorno dei Pesci d'Aprile, ho ritrovato nella mia casella una e-mail alla quale Jegathesa ha risposto. Lui ed io ci riferiamo all'inizio del 1978, benchè lui non ci sia proprio vicino, come io sono talvolta sollevato di fare. Egli è uno dei super-luminari del circuito delle conferenze del mondo Sai, ed in particolare ha avuto una vasta influenza sulla gioventù Sai. Poco da preoccuparsi. Jegathesan è quasi l'unica eccezione tra i leaders Sai a cui il Maestro ha permesso di sfoggiare maniere eclatanti, anche di più del Professor Anil Kumar, un'altra stella Sai che da molta importanza alla propria personalità.
Abbiamo le prove che responsabili devoti della Malaysia (alcuni di essi ormai ex devoti) hanno tentato di presentare a Jegathesan accuse riguardanti gli abusi sessuali di Sathya Sai Baba su giovani maschi, ma che egli, il leader della Sathya Sai Organisation in Malaysia, abbia rifiutato di ascoltarli. (Come molti altri leaders Sai nel mondo hanno fatto vergognosamente).
Se il vostro stomaco è forte, potete leggere la "Lettera aperta a tutti i Leaders dei centri Sai della Malaysia ed i Coordinatori per la Gioventù" (a livello nazionale, regionale e centrale) di Jegathesan del 7 ottobre 2000.
La trovate su
http://www.snowcrest.com/sunrise/Dvjaglet.htm.

 

Qui egli parla degli sforzi degli ex devoti come "la Minaccia Esterna", "sporcizia e negatività". Noi portiamo avanti una "campagna insidiosa", e le nostre azioni sono "feccia". Sempre con lo stesso tono, egli dice: "Esaminate silenziosamente coloro che hanno abbandonato o si sono rivoltati contro Sai, e scoprirete la verità! Non condannateli e non disprezzateli". Poi continua offendendoci. Oltre a ripetere la voce del suo Maestro nel rabbioso discorso Natalizio del 2000, dicendo che noi siamo dei Giuda, Fratello Jegathesan (come gli piace essere chiamato), sorpassa il maestro, aggiungendo generosamente che noi rassomigliamo ai demoni Ravana e  Hiranyakasipu.

 

Barry Pittard

 

----------- Messaggio Originale -------------

 

Da: Barry Pittard

A: X, Y, Z

Inviata: Martedì, 1 aprile 2003, ore 6.54

Oggetto: Risposta: Confusione

 

Mio caro Jega,
non avevo previsto questa inattesa opportunità di inviarti amore attraverso il grande abisso che ha separato così tanti buoni fratelli e sorelle.

Come mi ricordo bene alcuni dei nostri primi incontri. Un anno dopo la prima volta che ci incontrammo a Whitefield (deve essere stato nel 1979) tu portasti nella mia stanza un gruppo di persone belle, oneste ma principalmente ma principalmente giovani della Malaysia (ma naturalmente eravamo tutti giovani allora, quasi me lo dimenticavo!) (penso che uno o due fossero di Singapore). All'epoca insegnavo da due anni nel Whitefield College. Abbiamo perso il contatto, nel corso degli anni, benchè io talvolta capitassi a Mani e mi raccontavano di te e del tuo lavoro, più di recente delle tue attività di beneficenza nel Nord Corea. L'ultima volta ti avevo visto a Prashanti Nilayam, nel Natale 1997, sulla scena del Poorna Chandra. I nostri occhi si incontrarono, io annui rapidamente, ma tu eri circondato da persona che volevano parlare con te.

Copierò qui di seguito la mia Lettera Aperta a A. B. Vajpayee. Confido che tu principalmente prenderai nota del contenuto che si riferisce all'integrità e bontà di così tanti ex devoti. Essi stanno rapidamente crescendo di numero ed io ho contatti con molti di loro in molte parti del mondo, e ti assicuro che le loro testimonianze di dissenso non sono assolutamente ciò che tu hai chiamato "feci sul terreno". Per alcune anime sensibili, questo è una dichiarazione oltraggiosa, crudele e falsa. Altri sono rimasti semplicemente stupiti che tu potessi dire una simile cosa.

Infatti noi siamo su una posizione ferma, amabile, compassionevole, e rappresentuamo la verità senza paura e la giustizia che ci permette di sopportare di essere chiamati calunniatori, pedofili, demoni, Giuda, blasfemi ecc. Abbiamo dovuto semplicemente affrontare tutto questo, e principalmente da coloro che ci avevano rispettati ed amati nei molti anni della nostra fedele devozione a Sathya Sai baba, con estrema devozione alle attività di servizio. Il fatto che gli ex devoti siano ancora conosciuti con rispetto nelle loro professioni, affari e nelle comunità è una sicura indicazione che molti devoti Sai, a causa della loro miopia, hanno abbandonato il loro buon senso.

Tu dici che c'è "molta confusione", Jega. Comunque, il dovere di un cittadino è di riportare un crimine, e spetta ai giudici e alle giurie decidere se sono confusi o no. Come puoi permetterti di essere coinvolto in questa incredibile copertura? Non è giusto, e alla fine esploderà e verrà fuori. So che delle brave persone hanno tentato di aprirti gli occhi davanti agli abusi, ma che tu, come tanti, Hislop, Goldstein, Harvey, Bozzani, Ramanathan, e molti altri leaders, avete escluso loro e le loro famiglie dalla vostra compassione.

A livello spirituale, naturalmente, è di enorme importanza eliminare questa brutta, colpevole tendenza. Anche se io indagherò, chiamare le azioni della gente "feci sul terreno" non è un esempio di una tendenza colpevole? Ma una confusione molto reale sorge quando i desideri spirituali sono mescolati con un altro aspetto vitale della nostra umanità - la necessità di pensare criticamente. Insieme a questo è il dovere estremamente importante di un cittadino di riferire ciò che lui/lei credono sia un crimine, con anche più forza quando si tratta di proteggere i minori.

In una nota a me indirizzata, un amico americano ed ex devoto di Sathya Sai e leader anziano Timothy Conway, laureato, ha chiarito la confusione tra i livelli di verità che ho in mente. Egli scrive:

"Nella classica tradizione spirituale Hindu e Buddhista, i grandi saggi comunemente distinguono tra l'assoluto, non-ambiguo livello di verità ((paramarthika satyam) ed il convenzionale livello umano della verità (vyavaharika satyam). I saggi ammoniscono contro  la confusione di questi due livelli così che, per esempio, uno inappropriatamente mini il livello convenzionale di morale ed etica dicendo "non c'è il bene o il male, solo l'Unico". Senza distinguere questi livelli, non avremmo mai alcun criterio con il quale giudicare certi comportamenti e politiche come ingiuste o malvage, e movimenti come quelli guidati da Mahatma Gandhi, Martin Luther King Jnr., Nelson Mandela, il Dalai Lama, non avrebbero alcuna razionalità da cui partire".

Con amore

 

Barry Pittard, Australia