L'insegnamento di Sai Baba è progressivo e costruttivo o tradizionale e fuori moda?

 

di Robert Priddy - rpriddy@online.no

Sito Web: http://home.no.net/anir/Sai/

Data del documento: 25 luglio 2002

 

L'insegnamento di Sai Baba è "universale" nel senso che esso risponde alle esigenze per i vari approcci verso Dio e riguarda gli essenziali "valori umani condivisi da tutti i buoni insegnamenti e persone, qualunque sia la loro fede. Questo è costruttivo, ma non è una idea "progressiva", naturalmente, poichè la tolleranza verso le diverse fedi è diffusa in India da secoli e sta diventando sempre più centrale nei valori e nella legge occidentale. La diversità di fede è inevitabile, in ogni caso in questo mondo dove ogni persona ha un posto diverso. L'insegnamento di Sai Baba nell'insieme è ancora prevalentemente orientato verso la cultura Hindu come contenuti, valori ed esempi.

Sai Baba tiene la cultura in grande considerazione nella sua agenda dei cambiamenti per il mondo, specialmente l'educazione morale e spirituale. Egli ha ripetutamente parlato contro ogni tipo di intellettualismo che sia senza adeguati benefici pratici. Evidentemente non gli piacciono gli accademici ed i libri, ed egli costantemente e fermamente rifiuta le dichiarazioni ed i ruoli della scienza. Egli attacca le scienze poichè non sono in grado di dirci nulla sul significato che la vita umana può avere (mentre Sai Baba insiste che è così), ed egli tende a trattare le imprese scientifiche come prive di valore, tranne che per il fornire comodità materiali. Questo certamente non viene sostenuto da prove sulla scienza, che ha rimosso innumerevoli superstizioni prive di fondamento, specialmente quelle basate sulla religione, nel campo della medicina, della psicologia individuale e di gruppo, la vita sociale, la biologia, la fisica, la cosmologia ecc. Sai Baba ha anche mostrato che la sua conoscenza della scienza è minima e spesso sbagliata, il che non è nè costruttivo nè progressivo.

Nei suoi giudizi negativi continuamente ripetuti sul mondo e sui suoi leaders, Sai Baba virtualmente rifiuta ed ignora molto di quello che è positivo, dai movimenti per i diritti umani alla difesa dei diritti dei lavoratori attraverso le azioni di sciopero, dai movimenti contro le caste alla lotta per i più elementari diritti delle donne. Egli non critica pubblicamente le discriminazioni di casta che sono ancora un grosso problema in India, malgrado il suo insegnamento di non discriminare in rapporto al colore, credo, casta e religione. Egli spesso parla favorevolmente del sistema basato sulle quattro caste (almeno come era nell'antica tradizione indiana), che tende fortemente a sostenere l'idea religiosa di base dell'attuale sistema delle caste. Mentre sostiene tutte le religioni, non dice una sola parola riguardo alla bestiale legge Sharea, applicata in Pakistan, Iran, Arabia Saudita ecc...nè prende alcuna posizione contro le maggiori aberrazioni Hindu come le migliaia di danzatori dei templi che vengono prostituiti, i Bramini che mantehgono una "igiene di casta" molto repressiva (una specie di "igiene razziale"). Così, benchè non sia a favore delle pratiche discriminatorie, il suo sostegno del sistema delle caste indiane non è seguito da una attiva difesa dei perseguitati. Questo è un altro esempio del suo ambiguo approccio a molti dilemmi, essere d'accordo con entrambe le fazioni - una a parole, l'altra con i fatti. E' interessante notare che egli ha spesso affermato:"Sai dice "si, si, si, si" a tutti!"

Ancora, anche se Sai Baba critica senza mezzi termini i leaders e politici indiani e la loro corruzione, egli chiaramente evita di provocare direttamente gli interessi specifici. Invece, egli loda i corrotti quando sono al potere, ed interviene per loro conto attraverso i suoi seguaci nella magistratura quando essi vengono accusati (per esempio Narasimha Rao). La sua politica è espressamente quella del non confronto con il potere e le tradizioni, ma piuttosto tenta di stimolare dei positivi cambiamenti. Nel frattempo, la sua antipatia per i diritti umani è evidente, sfortunatamente, poichè non ha mai una buona parola per loro, ma critica quel movimento sostenendo che ciò di cui la gente ha bisogno è un più forte senso del dovere. Questo è un discorso assolutamente reazionario, poichè i diritti umani dovrebbero andare di pari passo con i doveri, e non essere considerati valori opposti. Così, egli non parla mai a sostegno della influenza moderata che le attività degli intellettuali possono avere sulle ingiustizie sociali, sulle rigide ideologie e sui dogmi religiosi, nè delle loro analisi e delle loro critiche che aiutano a svelare le credenze, le politiche e le dottrine di tutti i tipi - religiose o secolari - che possono creare molti danni psicologici e sociali. In breve, il tradizionalismo di Sai Baba nega molte riforme progressive che nascono dalle migliorate scienze e dalle persone colte ed informate nella comprensione della società, ed i molti benefici dei sistemi democratici.

Queste omissioni vengono rinforzate quando evita completamente di menzionare i maggiori e più diffusi orrori in India come la schiavitù forzata, il lavoro di una vita mai pagato, il lavoro minorile, la vendita di donne e bambini come prostitute o schiavi (che spesso prendono l'AIDS), attività che vengono praticate su larga scala in India, Pakistan e Nepal. Nè Sai Baba parla chiaramente in pubblico contro la soppressione delle donne, i diffusi atti di discriminazione verso le vedove, o la tremenda ingiustizia delle mogli che vengono bruciate dai mariti o dalle loro famiglie in presunti "incidenti domestici", di solito per dei vantaggi economici. Egli evita il confronto con ogni malvagio ed oppressivo sistema sociale scaricando il peso sugli individui che dovrebbero cambiare..anche se egli dichiara che essi non hanno assolutamente libero arbitrio (altre volte dice che ne hanno).