Visse sotto un falso nome.

Fingendo di mostrare all’umanità La Via

Per nascondere la sua reale natura

Creò il suo Eden fasullo

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Cacciato e perseguitato dalla società

Per comportamenti aberranti

Subito si rifugiò nel sacro

Gozzovigliò nella santità

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Come il serpente in paradiso

S S S egli sibilò

Adescando le folle col miele amaro

Di gioielli e gingilli a buon mercato

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Rovinò innumerevoli giovani vite

Che si attaccarono ai suoi modi contorti

E sorridevano perché era

Tutto fatto per il loro stesso bene

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Ciò che produsse in un lampo

Per giocare con poveri sodomiti

Era sterco di vacca bruciato in cenere

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Come un Giuda, uno dei tanti,

Tradendo il suo Creatore

Vendette il Messaggio Vedico

Per pochi pezzi d’argento

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Passeggiando ininterrottamente

Falsificò fatti e immaginazione

Falsificò fatti e immaginazione

Ingoiate da masse credulone

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Atteggiandosi a simbolo di onestà

Chiamando se stesso Verità

Mentì ad ogni passo

E trovò seguaci dappertutto

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Raccolse attorno a sè

Compagni imbroglioni e amici intimi

Pronti a mentire, rubare e uccidere

Colui che ricco e grasso,

Si beffò dell’ignorante

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Ama la mia incertezza

Il suo vangelo buffo e falso

Portò miseria per milioni

Ma disse di portar benedizioni

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Disse “AMORE” migliaia di volte

Ma la parola era troppo oltraggiata

Per venire fuori correttamente

E lasciava le sue labbra luridamente strascicata

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Estorcendo alle anime semplici i loro risparmi

Nella auto-lode costruì scuole e ospedali

Da una frazione delle loro proprietà

Predicando al mondo la sua bontà

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Gloria sia all’Altissimo

Che ci ha liberati da questo male